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giuliadipinto
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Il video commissionato da un caro follower mi ha fatto fanta..

Il video commissionato da un caro follower mi ha fatto fantasticare.....
Una mattina libera dal lavoro. Dopo settimane di straordinari ed orari interminabili avevo, finalmente, una giornata di ferie. Mi svegliai presto, non sapevo più dormire fino a tardi, e non volevo perdere il tanto desiderato tempo libero. Tempo per me stessa. Qualche giorno prima avevo adocchiato un piccolo negozio di scarpe in centro; una vetrina ben curata con scarpe costose e ricercate. Feci una doccia rigenerante, amo far scorrere l'acqua sul mio corpo, mi eccita. Mi insaponavo il seno, le lunghe gambe tornite, il culo... Non resistevo all'eccitazione: il soffione della doccia era lì, a portata di mano. Lo presi ed iniziai a passarlo sul corpo, indugiando sulla fichetta rasata e gonfia di eccitazione. Mi masturbai violentemente, godendo mentre mi torturavo i capezzoli con la mano libera. Venni copiosamente, urlando il mio piacere soffocato dall acqua. Uscita dalla doccia mi fermai a guardarmi allo specchio. Quel giorno mi vedevo bellissima e maledettamente sensuale, e quella mattina la mia voglia di far drizzare cazzi era fuori controllo. Scelsi una gonna plissettata a metà coscia, un perizoma bianco di pizzo ed una maglietta bianca attillata che MI fasciava il seno prosperoso. Trucco leggero ed una scarpa decollte. Camminavo verso il negozio attirando gli sguardi vogliosi di tutti gli uomini che incrociavo. I più audaci facevano apprezzamenti, fischi e sguardi lubrici. Mi voltavo ad intimorirli con severità, ma prima di rigirarmi facevo sempre un piccolo sorriso tremendamente erotico, lasciando il mail capitato con il cazzo teso nei pantaloni. L aria fresca del mattino mi sfiorava la pelle, insinuandosi sotto la gonna ampia che mostrava ad ogni passo le forme del mio corpo.
Mi eccitava. Quella mattina la mia voglia di cazzo non trovava pace. Arrivai finalmente al negozio, entrai. Il campanello della porta richiamò il commesso che stava riordinando il magazzino. Egli arrivò, salutò distratto, ma appena alzò gli occhi per guardare il cliente mi vide. Ero ferma con la gamba destra leggermente piegata e di pochi centimetri più avanti della sinistra, una mano a reggere la tracolla della borsa ed i lunghi capelli cadenti sulla spalla sinistra. Lui rimase bloccato per un secondo.
"Ciao, volevo vedere un paio di modelli in vetrina"
"Prego signorina, si accomodi, quali le interessano?"
"Signora" dissi, mostrando la fede e facendo L occhiolino.
"Suo marito é un uomo davvero fortunato" rispose il commesso.
Era giovane è carino, lo guardai attentamente ed un brivido di eccitazione mi pervase. Ci si poteva divertire un po'!!!
Gli indicai un paio di scarpe che mi piaceva particolarmente, lui le prese e mi chiese di accomodarmi sui divanetti bianchi in simil pelle per provarli.
"Mi siedo qui?" Chiesi con voce sensuale.
" si prego, si accomodi"
Con studiata lentezza posai la borsa sul divanetto mostrando la schiena al commesso, per poi girarmi velocemente, facendo alzare leggermente la gonna leggera. Il ragazzo deglutiva ansioso mentre fissava, rapito, Lo guardai negli occhi per poi guardare il suo pacco per constatare L effetto che quella manovra aveva avuto. E si, un bel bozzo spuntava dai jeans. Aveva il cazzo duro, certamente.
Compiaciuta mi sedetti sul divano, in punta. Ora le mie gambe erano alla mercè degli occhi avidi del commesso, che paralizzato mi stava di fronte cercando di vedere più possibile.
Il primo sandalo aveva un allacciatura sul polpaccio, ne avevo già avuti così, ma finsi di non saperlo allacciare.
"Scusami, non riesco ad allacciarlo, potresti aiutarmi per favore?" Gli chiesi con voce da vera seduttrice.
"Certamente signorina, mi scusi, signora, a sua disposizione."
Si inginocchiò davanti a me e mi prese la caviglia. Appena la mano del ragazzo mi sfiorò la pelle ebbi un sussulto che lui senti. Alzò lo sguardo e mi guardò. Da vera porca, aprii leggermente le cosce mostrando il perizoma bianco e già inzuppato dei miei umori. Il commesso continuava goffamente a tentare di allacciare il sandalo, ma era calamitato dalla mia fichetta in bella mostra. Rosso in viso e con il cazzo in piena erezione finì il lavoro.
"Ecco fatto, provi a camminare e mi dica come li sente" disse lui con voce spezzata dall eccitazione. Il cazzo non gli stava più nei pantaloni.
Mi alzai e camminai davanti a lui sculettando. Avanti e indietro, da lui e verso di lui. Ritornando al divanetto feci cadere volutamente un fazzoletto che tenevo in mano. Lo raccolsi chinandomi con le gambe quasi dritte, mostrando al commesso il mio culetto nudo. Mi rigirai e vidi il ragazzo che si toccava il cazzo da sopra i pantaloni.
Sorrisi.
"Mmm, sono belli, ma non mi convincono" gli dissi con fare scocciato.
" se vuole ho dei modelli appena arrivati in magazzino" rispose lui prontamente.
" se vuole seguirmi di là glieli mostro. Un eccezione per una donna bella come lei" aveva preso coraggio.
Io sorrisi e lo seguii.
Appena entrati lui mi prese da un braccio e mi spinse contro il muro.
" ma cosa fai, sei impazzito??" Dissi con finto stupore "sono sposata!!" Obiettai.
" si sarai anche sposata ma mi hai fatto tirare il cazzo dal primo passo che hai fatto nel negozio, ed io a cazzo duro non so lavorare" rispose lui toccandomi il perizoma fradicio dei miei umori.
" e anche la tua fichetta mi sembra abbia voglia di un bel cazzo" e mi portò la mano sul pacco.
Aveva un gran cazzo.
"Cosa vuoi farmi, porco.."
"Darti una bella lezione signora." aveva ormai perso ogni freno.
Si slacciò i jeans ed il suo bastone saltò fuori come una molla. La cappella era lucida di eccitazione.
"Succhiami il cazzo" mi ordinò perentorio.
"Ok, ma i sandali me li regali tu!!," gli dissi.
"Per quella bocca e quella fichetta ti regalo il negozio, cazzo" rispose spingendomi in ginocchio davanti a lui.
Me lo passò sul viso prima di piantarmelo in gola...

...TO BE CONTINUED...

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